La Fortezza (Donjon) Volume 3, di Sfar e Trondheim
Proseguono le avventure di Terra Amata con il terzo volume de La Fortezza, incentrato sull’epoca chiamata Alba dei tempi. Questa volta il protagonista principale delle vicende è Giacinto Cavallère, il Guardiano della Fortezza, di cui vengono narrate le origini per mostrare il percorso e gli eventi che porteranno alla fondazione della Fortezza.
Cosa succede nel terzo volume de La Fortezza?
Giacinto viene mandato dal padre malato a stabilirsi dal conte Florotte, suo zio, che vive nella capitale Antipolis. Durante il viaggio fa la conoscenza del dottor Hyppolite, Ippolito nella traduzione del primo volume, il quale lo accompagna durante il viaggio e successivamente lo aiuta a creare La Fortezza, essendo molto devoto alla sopravvivenza delle varie specie di mostri che abitano Terra Amata.
Il conte accoglie Giacinto nella propria dimora e gli affida alcuni lavori di dubbia moralità.
Nel frattempo il Dottor Hyppolite viene catturato e Giacinto decide di intervenire come giustiziere mascherato, chiamato La Camicia della Notte. Dopo aver liberato il dottore, durante la fuga si innamora di Alexandra, un’assassina, che diventerà l’amore della sua vita. All’università Giacinto fa la conoscenza di Alcibiade, figlio di Hyppolite, e di Horus, un necromante, che diventeranno i suoi amici e rimarranno al suo fianco fino all’epoca Zenit della Fortezza.
Successivamente, il dottor Hyppolite si stabilizzerà nel castello del padre di Giacinto, aiutandolo a popolarlo di mostri e a gestire la fortificazione, che diventerà una vera e propria fortezza. Con il passare del tempo, Giacinto acquisirà sempre più potere, sposerà Elise, una collega universitaria, e farà la conoscenza del piccolo Marvin, assoldandolo insieme alla madre come guardie del corpo.
I due si separeranno dopo un po’ di tempo, con la speranza di rincontrarsi un giorno – che è quello che poi avverrà nell’epoca Zenit.
Nei capitoli finali la trama si concentra su Alexandra, sul professor Cormor e sul padre di Giacinto, mostrandoci, rispettivamente, la conclusione di un grande amore, della città di Antipolis e la vendetta contro i regnanti da parte de La Camicia della Notte.
Personaggi e cambiamenti
Alla scrittura di questo terzo volume continuiamo a trovare i due creatori storici della serie, Sfar e Trondheim, mentre ai disegni sono presenti vari artisti eccezionali, che cercano di dare continuità allo stile di disegno. Da Cristophe Blain a Jean-Emmanuel Vermot-Desroches, passando per Blutch a Cristophe Gaultier.
L’unico che fa eccezione è Carlos Nine, che sceglie di adottare uno stile più stilizzato e meno definito. La particolarità del suo capitolo, incentrato su Alexandra, è quella di essere scritto in prima persona, situazione piuttosto rara per la serie. I colori sono sempre curati da Walter Pezzali, che anche questa volta svolge un lavoro eccellente. Il fumetto sembra assumere le ambientazioni e le atmosfere di un’opera dark fantasy, e i colori non fanno altro che accentuare questa sensazione.
Tra i vari personaggi che compaiono in questo volume, di cui non conoscevamo abbastanza nell’epoca Zenit, oltre ad Alcibiade e Horus che diventeranno rispettivamente il mago e il necromante della Fortezza, troviamo:
- Marvin uno dei protagonisti della serie, in età bambinesca, che farà la sua prima esperienza, insieme alla madre, come guardia del corpo del guardiano anche se per un breve periodo, ruolo che assumerà successivamente, in modo permanente, in età adulta.
- Alexandra, che verrà poi nominata da Giacinto in Zenit, facendo intendere che sia morta: «Sono il re di un esercito di mostri, ma comunque mi sento solo. Così solo, da quando sei morta, Alexandra».
- Kadmion, che seguirà Giacinto fino a diventare l’economo della Fortezza.
- Guillaume, che diventerà colui che sottrarrà La Fortezza a Giacinto nell’epoca Zenit. In questo terzo volume fa una breve comparsa, da bambino, insieme alla madre e al padre appena evaso.
- Tristano, soprannominato successivamente Zongo, figlio del professor Pociutto, che rimarrà come combattente nella Fortezza fino all’epoca Zenit.
- Hyppolite, di cui sappiamo che successivamente tradirà Giacinto e si creerà la propria fortezza, la quale verrà ereditata dall’altro figlio, fratello di Alcibiade, portandosi dietro gli gnomi che però rimarranno con un senso di ammirazione eterno nei confronti di Giacinto.
- Eustacchio, l’avvocato che aiuterà ancora Giacinto nell’epoca Zenit, riguardo alle faccende burocratiche.
A differenza del secondo volume, che era incentrato sull’epoca del Crepuscolo, questa volta il lettore non percepisce un senso di confusione. Questo capitolo pone, infatti, le basi all’universo de La Fortezza, procedendo in maniera lineare e chiarendoci eventi passati, come si sono conosciuti i vari personaggi e mostrandoci per la prima volta città che rivedremo più avanti, come Zautamauxima, la città dei conigli, o Porcoville, la città dei maghi.
Inoltre, tornano anche le battute – che hanno contraddistinto la serie in passato – in maniera più preponderante rispetto al secondo volume, dal quale erano quasi scomparse, e troviamo anche un maggior spargimento di scene esplicite a sfondo sessuale accompagnate dalla solita ironia, che non erano mai state così tanto preponderanti.
Si comincia finalmente a respirare l’aria ambiziosa del progetto, si notano i primi collegamenti tra le varie epoche, l’evoluzione dei personaggi e la complessità nel saper gestire una cronologia così ingarbugliata. Probabilmente per una maggiore chiarezza sarebbe stato meglio iniziare da questo volume, al fine di seguire un’evoluzione delle vicende più lineare.
Ma vogliamo comunque fidarci della scelta degli autori, che fino ad ora hanno dimostrato una grande capacità e cura per i dettagli.
La Fortezza ha tutti i requisiti per diventare una delle serie più importanti del panorama fantasy e di rimanere nella storia del fumetto.
CM