Descender è una serie fantascientifica creata dal canadese Jeff Lemire e splendidamente disegnata da Dustin Nguyen.
Descender e l’Universo Fantascientifico di Jeff Lemire e Dustin Nguyen
Pubblicata in Italia da Bao Publishing racconta di un futuro lontano in cui degli enormi robot dalle fattezze umanoidi (Mietitori), hanno attaccato i pianeti del Concilio Galattico Riunito causando un genocidio senza però apparente motivo.
Le conseguenze del massacro portano gli umani verso il ripudio fobico di tutte le macchine senzienti. I robot infatti vengono banditi e distrutti, quelli che provano a scappare o nascondersi vengono braccati da cacciatori di taglie.
Dieci anni dopo questi eventi, in un lontano pianeta, si sveglia il giovane androide Tim-21, la sua richiesta di aiuto viene intercettata non solo dai cacciatori di taglie ma anche dal Consiglio Galattico che vuole sfruttare il piccolo robot per scoprire la verità sui Mietitori.
La storia, che si sviluppa in sei volumi, è appassionante, ben strutturata ed emergono parecchi spunti interessanti che ruotano attorno al tema del conflitto Uomo-Macchina (ampiamente sfruttato nel genere Fantascientifico).
Ma è soprattutto nei volumi centrali che si percepisce una certa superficialità nella gestione degli eventi e nel tratteggio dei personaggi.
Ci troviamo davanti una storia la cui fine viene già annunciata nelle prime pagine, tutti i tentativi messi in atto dai protagonisti per allontanare la fine sembra invece solo avvicinarla.
Come in una perfetta tragedia greca, i protagonisti sembrano muoversi lungo un sentiero prestabilito, verso un destino a cui sembrano ineluttabilmente vincolati.
L’aspetto centrale e più interessante è sicuramente quello del contrasto netto tra la psicologia robot e umana: alla mentalità dei primi – estremamente stilizzata, dove tutto è bianco o nero – si contrappone quella dei secondi, caotica e sfumata.
Esempio cardine è dato proprio dai Mietitori che seguono una logica arcaica e brutale: il loro sistema di avvertimento/punizione non ammette scuse, giustificazioni o spiegazioni. Ed è proprio la loro rigida mentalità a causare l’odio degli umani verso i robot e, di conseguenza, al ritorno dei Mietitori per punire definitivamente l’umanità; un circolo vizioso che conduce solo a odio, violenza e instabilità.
Alla logica spietata dei Mietitori si contrappone quella di Tim-21, che risulta essere anche più umano e compassionevole degli umani stessi. Nonostante l’umanità stessa lo voglia distruggere o sfruttare, tutte le sue azioni sono volte a salvare e ad aiutare. Fino alla fine non devia mai dal suo obiettivo primario.
Anche l’incontro con Tim-22 che rappresenta esattamente il suo opposto, un alter-ego che odia visceralmente gli umani, non fa altro che mettere in luce non solo la netta contrapposizione psicologica dei robot ma anche la natura “umana” volta al sacrificio per un bene superiore di Tim-21.
La storia di Descender non si conclude però in maniera definitiva con il sesto volume. Jeff Lemire, poco soddisfatto del finale, ha deciso di proseguire con una nuova serie, Ascender, ambientata dieci anni dopo e che presenta un’impronta più fantastica.
Gli splendidi acquerelli di Dustin Nguyen, poco particolareggiati ma davvero evocativi, che hanno accompagnato Descender si armonizzano perfettamente con questa nuova storia e i suoi personaggi. Un mondo nuovo dove la magia ha sostituito l’intelligenza artificiale, dove tutto sembra cambiato… ma è davvero così?
La serie di Descender, pur con i suoi difetti, risulta affascinante e coinvolgente. La sua conclusione che spalanca le porte al suo seguito Ascender, getta una nuova luce sulla storia e molte sono le domande a cui trovare risposta.
Le sorprese non finiscono qui perché Lark Studios (di proprietà di NBC Universal International) ne ha acquistato i diritti per produrne una serie TV, non ci resta che aspettare e seguire la storia di Tim-21 anche su piccolo schermo.
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