La convivialità del cibo: La Taverna di Mezzanotte di Yaro Abe
A tavola spesso si creano legami, si condividono aneddoti con amici e familiari, e a volte, i nostri ricordi sono legati proprio a determinate pietanze. Così, come il critico del film Pixar Ratatouille, Anton Ego, al primo boccone ri-assaporiamo momenti felici.
È proprio la convivialità del cibo l’aspetto su cui è incentrata la Taverna di Mezzanotte, opera di Yaro Abe, portata in Italia da Bao Publishing per la collana Aiken.
La Taverna di Mezzanotte è una serie di manga di enorme successo. In patria ha infatti superato i venti volumi e ha portato al suo autore diversi premi tra cui il New Talent Prize di Shogakukan.
Ogni volume presenta storie brevi e autoconclusive che si svolgono tutte in un minuscolo izakaya del quartiere notturno di Shinjuku.
Dietro il bancone vi è il Maestro, proprietario e ottimo ascoltatore, che per il suo locale ha scelto un menù molto ristretto ma anche flessibile. Ha infatti un’unica regola: cucinerà qualunque piatto a patto di avere gli ingredienti giusti.
La gastronomia giapponese, tra piatti tipici e altri di importazione, viene esplorata e diventa l’occasione per un viaggio intimo e profondo nella vita dei clienti di questo ristorante notturno.
Il Maestro accoglie tutti, non bada alla professione o all’estrazione sociale. Tra le pagine del manga scopriamo un carosello di personaggi vario ma estremamente umano. Dalla star della tv al malavitoso, dal frequentatore di night club all’impiegato: tutti sono alla ricerca di un piccolo momento di pace dal mondo reale, di riscoperta.
È per questo che il locale diventa un vero e proprio rifugio. Un luogo intimo privo di giudizi in cui è possibile rifugiarsi e confessare timori, gioie o ritrovare persone un tempo perdute.
Il cibo diventa un mezzo per raccontare la propria storia, per riscoprirsi in un’atmosfera familiare, accogliente e rilassante.
È questo che fa della Taverna di Mezzanotte un manga originale e genuino. Ogni cliente ha la propria storia da raccontare e condividere, spesso legata al piatto che ordina, e il lettore si unisce agli altri avventori per ascoltarla fino a condividere le emozioni, i successi e le difficoltà.
Un piccolo spaccato di normalità raccontato con un tono romantico e malinconico, che sorprende proprio per la sua semplicità.
I manga di Yaro Abe hanno ispirato anche la serie Netflix Midnight diner: Tokyo stories. La serie tv ha rivisitato e cambiato alcuni elementi ma ha lasciato intatte le atmosfere intime e l’attenzione ai piccoli dettagli e ai gesti. Lo spettatore viene così trasportato, sin dalla sigla iniziale, tra le strade di una Tokyo notturna fino alla Taverna del Maestro per ascoltare le storie dei suoi clienti.
Non lasciatevi ingannare dal tratto minimale e abbozzato, dalla brevità delle storie o dalla loro semplicità. L’attenzione è riservata proprio allo spaccato di normalità che ci viene mostrato, all’intimità dei gesti e dei sentimenti che in una metropoli come Tokyo sembrano svanire. Le storie degli avventori della Taverna di Mezzanotte ci riportano infatti, tra un piatto delizioso e l’altro, a una dimensione più umana, familiare e intima.
CC