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Edmund Burke avrebbe giocato a Elden Ring

“Salisbury Cathedral from the Meadows” è un quadro del 1831 di John Constable, meraviglioso paesaggista inglese. La scena che si presenta agli occhi del moderno visitatore del Tate Britain, uno dei più grandi musei di Londra, è di controversa ricezione: se da un lato non è replicabile nell’uggiosa modernità di cui tutti – chi più e chi meno – siamo quotidiani spettatori, dall’altro è capace di evocare nel piccolo uomo una sensazione di impotenza che forse ha già avvertito in passato e che, confrontandosi con altri piccoli uomini, capirà essere addirittura comune.

The Stanley Parable, il Sein-zum-Tode di Davey Wreden

Quante volte accade che le cose platealmente manifeste non siano viste? Perché si tende a cercare significati reconditi quando la chiave interpretativa è già evidente? The Stanley Parable: Ultra Deluxe è il tentativo decennale di un uomo, di un artista, di superare i limiti di un linguaggio. Sacrificandosi per lasciare un’eredità e per rispondere a una domanda: si può essere davvero?

Uomini che creano mostri, tra orrore e psicanalisi

La letteratura, in particolar modo quella fantastica, è da sempre terreno fertile per l’analisi dell’interiorità umana. Non stupisce dunque che alcuni romanzi abbiano anticipato di decenni le teorie poi sviluppate dalla psicoanalisi.piccoli uomini, capirà essere addirittura comune.

La traduzione del fumetto tra sfide e compromessi

La traduzione e il suo funzionamento vengono studiati sin dai tempi antichi: Cicerone e San Girolamo furono i primi a tentare di dare una definizione di traduzione e a spiegare come questa funzionasse.

Tunic è una sfida all’abisso della contemporaneità digitale

La nostalgia è un sentimento controverso. Il rimpianto per il passato può essere infatti dettato, più che da un giudizio di merito su problematiche reali del presente, da un malcelato desiderio di tornare a un periodo più semplice per sé, un non-luogo dove i problemi non erano percepiti, le difficoltà avevano scala ridotta e la morte sembrava talmente lontana da esistere solo per gli altri.

“Ci stai giocando male!”: quando un gioco cambia faccia

Se è vero che alcuni giochi hanno un game design più rigido e cercano di suggerire fortemente un approccio preciso, è vero anche il contrario. Ovvero giochi dal game design più confuso, meno focalizzato, aperti a nuove interpretazioni e personalizzazioni, magari non contemplate dagli sviluppatori.

Immortality o sulla consumazione di se stessi

Sunset Boulevard (Billy Wilder, 1950) si apre con l’inquadratura del cadavere galleggiante di uno sceneggiatore, nella piscina di una grande villa hollywoodiana. Questa rimane, con pochissime concorrenti, l’immagine probabilmente più attraente che si possa trovare di quel cinema, per simbolismo o per auto-compiacimento degli autori stessi.

Il (vero) cyberpunk è invisibile agli occhi: Else Heart.Break()

Else Heart.Break(), fin dal titolo, non fa neanche finta di nascondersi dietro a un dito: per decifrarlo correttamente, infatti, sono già necessari un minimo di rudimenti di programmazione1. Il progetto nasce da un’idea del programmatore e sviluppatore Erik Svedäng e viene plasmato nell’arco di cinque anni (2010-2015) grazie al programma Nordic Games e agli sforzi congiunti di un team ridotto.

Orrore e rifiuto, ovvero Suehiro Maruo

Suehiro Maruo è un mangaka poco comune nel panorama fumettistico contemporaneo.
Riconosciuto generalmente come uno dei maestri del manga horror – il di cui debutto su carta risale agli anni Ottanta – al contrario di molti suoi colleghi non si è limitato al solo fumetto: spesso ha spaziato dall’illustrazione alla pittura.

Il decostruzionismo supereroistico inizia e finisce con Miracleman

Non ce la fa.
L’angoscia cresce nel lettore, scandita dal tempo di un tamburo in un rito tribale. Gli stessi che poi risuoneranno più tardi durante la corsa disperata di Evelyn Cream.
Non ce la fa.

I crimini del futuro sono accettabili

David Cronenberg (Rabid, 1977; Videodrome, 1983; Existenz, 1999) ha sempre avuto un rapporto estremamente semplice con la carne. Almeno fino all’uscita nelle sale cinematografiche di Crimes of the Future (2022).

Oltre Evangelion c’è Love & Pop

L’anno è il 1997, il giorno il 19 luglio, un placido sabato d’estate. La giovanissima studentessa Hiromi Yoshii (Asumi Miwa) si sveglia in un piccolo appartamento a Tokyo, dove vive con la sua famiglia. Hiromi è ignara della giornata che sta per iniziare. Andrà a Shibuya, dove incontrerà le sue amiche; ed è in quel quartiere che Love & Pop, adattamento cinematografico del racconto Topaz II (Ryū Murakami, 1996), troverà centralità.

La gente che scrive su POP-EYE è più efficiente degli impiegati della NERV – Un sito a cura di Alfredo Savy, Vincenzo Vecchio, Edoardo Fumo e Lara Dal Cappello

POP-EYE > NON PERIODICO > 2023

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